Le basiliche papali di Roma sono le quattro basiliche maggiori: San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, chiamata anche Arcibasilica Lateranense, San Pietro in Vaticano, chiamata anche Basilica Vaticana, San Paolo fuori le mura, chiamata anche Basilica Ostiense e Santa Maria Maggiore, chiamata anche Basilica Liberiana.
L’imponenza della facciata seicentesca di Carlo Maderno rende l’idea delle mastodontiche dimensioni della Basilica di San Pietro, ancora oggi una delle chiese più grandi al mondo. La primitiva Basilica di San Pietro, un edificio di dimensioni paragonabili all’attuale, fu eretta intorno al 320 dall’imperatore Costantino nel luogo dove, secondo la tradizione, era stato sepolto l’apostolo Pietro. Nel corso dei secoli e sotto svariati pontificati ebbe inizio quel lungo processo che, in circa duecento anni e con il concorso di moltissimi artisti (Bramante, Michelangelo, Bernini), avrebbe portato al completo rifacimento della primitiva basilica costantiniana. La cupola ideata da Michelangelo sorprende per dimensioni e armonia, caratteristiche che si apprezzano nell’impegnativa ma gratificante salita che permette di ammirarne da vicino sia l’interno che l’esterno. Tra i tanti capolavori, assolutamente da non perdere la Pietà di Michelangelo, l’opera che stupisce da secoli per tecnica ed emotività. Uno splendido colonnato di 284 colonne di ordine dorico e ottantotto pilastri in travertino di Tivoli circonda la Basilica di San Pietro, come volesse accogliere in un simbolico abbraccio i fedeli in visita. La splendida architettura del colonnato fu commissionata da Papa Alessandro VII Chigi a Bernini, il quale dispose radialmente le quattro file di 284 colonne, di cui aumentò gradualmente il diametro, riuscendo così a mantenere invariate le relazioni proporzionali tra gli spazi e le colonne anche nelle file esterne. Grazie a questo accorgimento, lo spettatore raggiungendo i dischi di porfido ai lati dell’obelisco vede il colonnato come composto da un’unica fila di colonne.
La Basilica di San Paolo fuori le Mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro. La chiesa si erge sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo. Qui i primi cristiani eressero una cappella sepolcrale successivamente trasformata in basilica da Costantino e consacrata, sempre secondo la tradizione, nel 324 da papa Silvestro I. Già nel 385 si dette inizio alla ricostruzione in forme più ampie del tempio, terminata nel 395 al tempo dell’imperatore Onorio. Divenuta una delle tappe più importanti del pellegrinaggio a Roma, la sua forma attuale si deve a Pasquale Belli che, in collaborazione con altri architetti, la ricostruì tra il 1825 e il 1854.
La basilica di Santa Maria Maggiore è la più importante delle chiese romane dedicate alla Madonna ed è anche la meglio conservata. Sorge sulla sommità del colle Esquilino ed è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte. La costruzione avvenne su una chiesa precedente, costruita grazie ai finanziamenti di un ricco patrizio romano: Giovanni. La leggenda vuole che Giovanni, assieme alla moglie, non avendo figli, avesse deciso di dedicare una chiesa alla Vergine Maria apparsa loro in sogno nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 agosto del 352 d.C. La Madonna li aveva informati che un miracolo avrebbe indicato loro il luogo su cui costruire la chiesa. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull’Esquilino, lo trovò coperto di neve. Il papa stesso tracciò il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi. Ancora oggi, ogni anno, il 5 agosto viene rievocato il miracolo della neve con un’apposita celebrazione durante la quale, dalla sommità della basilica, vengono liberati in aria dei petali bianchi che producono un effetto davvero suggestivo, da non perdere.
Un itinerario nella Roma Cristiana non può non contemplare San Giovanni in Laterano. Definita “madre di tutte le chiese del mondo”, la Basilica di San Giovanni in Laterano rappresenta l’ideale trait d’union tra epoca pagana ed epoca cristiana. Nata, infatti, come edificio per riunioni pubbliche e per l’amministrazione della giustizia, con la diffusione del nuovo credo si trasforma in maestosa struttura ecclesiastica, adatta ad accogliere un gran numero di fedeli. La Basilica sorge sullo stesso luogo della basilica eretta da Costantino intorno al 314 su terreni già di proprietà della nobile famiglia dei Laterani, dalla quale prende nome tutta l’area. Ripetutamente danneggiata e restaurata, la basilica fu continuamente arricchita nel corso dei secoli. La sua facciata settecentesca, costruita da Alessandro Galilei, è un preludio al magnifico interno ideato dal Borromini, al quale papa Innocenzo X Pamphili, in vista del Giubileo del 1650, affidò il rifacimento dell’interno. L’impianto complessivo a cinque navate venne comunque conservato, così come il cinquecentesco, ricchissimo, soffitto a cassettoni della nave mediana.