Descrizione
Il tour prevede la visita del circuito monumentale di Albano Laziale con i sorprendenti Cisternoni della II Legione Partica, ancora perfettamente ben conservati e ben funzionanti dopo quasi duemila anni; le Catacombe di San Senatore, una delle maggiori tra quelle suburbicarie di Roma con affreschi che vanno dal IV d.c. all’età medievale; l’Anfiteatro Severiano, realizzato in parte scavando il bando roccioso e in parte in muratura; la “Rotonda”, Santuario di Santa Maria della Rotonda che occupa un antico edificio rotondo di costruzione romana risalente al I secolo e ricollegabile alla villa di Domiziano a Castel Gandolfo che fu anticamente un ninfeo, o secondo altre ipotesi, un tempio; la Cattedrale di San Pancrazio che sorge sulle rovine dell’antica basilica paleocristiana fatta costruire dall’Imperatore Costantino e fatta poi riedificare da Papa Leone III nell’800 circa dopo un rovinoso incendio e di cui sono ancora conservati alcuni capitelli ionici nella cripta sottostante il presbiterio.
Già a partire dall’età repubblicana e successivamente in epoca imperiale, il territorio dell’attuale Albano laziale, agevolmente raggiungibile da Roma grazie alla “Regina Viarum”, la Via Appia, vede il diffondersi di ville fatte erigere da illustri cittadini romani. Nel parco cittadino sono ancora visibili, ad esempio, i resti di un’ imponente costruzione appartenuta al triumviro Pompeo Magno tra il 61 e il 58 a.C. e successivamente inglobata nel demanio imperiale.
Le più numerose testimonianze archeologiche ancora apprezzabili ad Albano, però, sono legate alla Seconda Legione Partica, qui stanziata dall’Imperatore Settimio Severo agli inizi del III secolo d.C.
La legione era stata impiegata dal sovrano, insieme ad altre due, nella guerra vittoriosa contro i Parti; una volta concluso il conflitto, egli decise di far rientrare nella Penisola una parte dei soldati e di erigere in questa zona un accampamento in cui collocarli, garantendosi, così, una riserva strategica di uomini (sistemati a poca distanza da Roma) a difesa dei confini e del suo potere personale.
Sono ancora visibili sia i ruderi delle porte d’accesso al campo, che l’anfiteatro eretto, più in alto, in funzione dell’intrattenimento dei legionari, in parte scavato nel banco roccioso e in parte costruito in muratura su una terrazza artificiale. Per quanto riguardava, invece, l’approvvigionamento idrico dell’accampamento, erano impiegati enormi cisternoni, anch’essi sopravvissuti ai secoli, e anzi, ancora perfettamente funzionanti.
A Settimio Severo succedono i figli Geta e Caracalla, il quale fa uccidere il fratello, per poi precipitarsi ad Albano a placare il pericoloso malcontento dei legionari che proprio il fratricidio aveva suscitato. Aumenta le paghe e avvia la costruzione di un complesso termale, trasformato in fortezza durante il Medioevo, e parzialmente conservato fino ai nostri giorni. Poco oltre i resti attualmente visibili delle terme di Caracalla, e sfruttandone un’aula, viene eretta, nel VI secolo, la Chiesa di San Pietro Apostolo. L’edificio di culto è, tra quelli della sopravvissuti ai secoli, il più antico della cittadina, ed è dedicato al Santo che, secondo una radicata tradizione, ne aveva avviato l’evangelizzazione.
Altre due costruzioni religiose molto interessanti sono la Chiesa di Santa Maria della Rotonda e la Cattedrale di San Pancrazio. Quest’ultima fu edificata nel Settecento e sorge sui resti di una Chiesa voluta da Papa Leone III, ricostruzione, a sua volta, di una Basilica di epoca costantiniana gravemente danneggiata da un incendio. Nella cripta sottostante il battistero sono ancora visibili alcuni capitelli risalenti alla fase leoniana.
La storia della Chiesa di Santa Maria della Rotonda, invece, è legata alla Villa Imperiale eretta tra gli attuali comuni di Castel Gandolfo e Albano dall’Imperatore Domiziano. La chiesetta fu infatti ricavata da un ninfeo ricollegabile alla Villa, intorno al XI secolo. Dello stesso periodo è anche l’icona mariana posta sull’altare, di matrice bizantina, mentre sono più tardi gli affreschi (XIV-XV). Successivamente l’edificio fu oggetto di numerosi interventi che si tentò poi di cancellare con i restauri novecenteschi volti a riportare l’edificio religioso il più possibile al suo aspetto originario.
Allontanandosi dal centro di Albano, in direzione di Ariccia, nei pressi del cosiddetto “Sepolcro degli Orazi e dei Curiazi”, che la tradizione locale vuole legato allo scontro tra Roma e Albalonga, ma che fu probabilmente eretto nel I secolo a.C., si incontrano la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria della Stella e le Catacombe di San Senatore. Il complesso funerario, sorto tra il IV e il V secolo d.C. su una cava di pozzolana, conserva affreschi molto importanti, databili fino ai secoli XI-XII.
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