Descrizione
Il quartiere oggi è un complesso di edifici che si trova in zona Trieste tra Piazza Buenos Aires e Via Tagliamento. Pur non essendo propriamente un quartiere, così venne ribattezzato dall’architetto che lo ha progettato, Gino Coppedè: il nucleo centrale del complesso è Piazza Mincio, contornata da 18 palazzi e 27 villini, dall’impronta chiaramente romana con cornici e modanature tipiche della fase imperiale e l’arcone richiamante i fasti degli archi di trionfo.
L’ingresso principale avviene tramite un grandioso arco, a cui si giunge dopo la visione di un’edicola con Madonna e bambino, che congiunge due palazzi: sotto di esso un lampadario in ferro battuto illumina i passi di chi giunge nella piazza centrale, Piazza Mincio. La decorazione dell’arco è con elementi architettonici che hanno la caratteristica di essere disposti in maniera asimmetrica. In mezzo alla piazza, sorge la Fontana delle Rane costruita nel 1924 e costituita da una vasca centrale di pochi centimetri superiore al livello stradale con quattro coppie di figure, ognuna delle quali sostiene una conchiglia sulla quale si trova una rana da cui zampilla l’acqua nella vasca. Dal centro della fontana emerge una seconda vasca di circa due metri di altezza in cui il bordo è sormontato da altre otto rane.
Per la sua particolare architettura, il quartiere è stato scelto come location di diversi film dal regista Dario Argento: “Inferno” e “L’uccello dalle piume di cristallo”.
Tra gli edifici che ne hanno fatto la storia ci sono i cosiddetti Villini delle Fate con decorazioni geometriche; dipinti di raffigurazioni umane nelle bifore (donna togata; donna con peplo; donna con vestiti all’antica; uomo con barba). Tra i materiali utilizzati abbiamo marmo, laterizi, travertino, terracotta, vetro, ferro battuto e legno. Particolari le loro facciate: quadrifora con i ritratti di Petrarca e Dante; dipinto raffigurante Firenze con la scritta FIORENZA BELLA; rilievi di api e stemmi; logge con falconiere e falcone; orologio con motivi zodiacali; dipinto di processione con monache e frati francescani; torretta con leone di San Marco ed aquila di San Giovanni; balconcino con decorazione rappresentante la lupa con Romolo e Remo.
Altra famosa costruzione è il Palazzo del ragno che prende il nome dalla decorazione sul portone d’ingresso. E’suddiviso in quattro piani; consta di una torretta; ha un balconcino con loggia con dipinto ocra e nero raffigurante un cavallo sormontato da un’incudine tra due grifoni e la scitta LABOR. In un parete laterale il motto “MAIORUM EXEMPLA OSTENDO/ARTIS PRAECEPTA RECENTIS”.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.